Viviamo in un momento cruciale della storia dell’umanità , un momento in cui le azioni e le decisioni che prendiamo oggi avranno un impatto profondo sul futuro del nostro pianeta e dei suoi abitanti. Per noi, in questo contesto, l’altermondialismo e l’internazionalismo non sono solo una nobile idea, ma una necessità urgente. Le sfide che dobbiamo affrontare, come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità , le disuguaglianze economiche e sociali, le guerre (Gaza, Ucraina…), non conoscono confini. Sono globali nelle cause e negli effetti. Quindi anche le nostre risposte devono essere globali. Unendo le forze in tutta Europa e oltre, possiamo condividere conoscenze, strategie e risorse, per creare un movimento più potente ed efficace. Per il momento, pur disponendo di un gran numero di reti tematiche in Europa, non abbiamo più uno spazio comune per tutti i movimenti sociali e civici che ci permetta di condividere le nostre esperienze e sfide e di sviluppare iniziative e mobilitazioni comuni.
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All’inizio degli anni Duemila questo ruolo è stato svolto dai Forum Sociali Europei (FSE), ispirati dal Forum Sociale Mondiale (FSM), un’iniziativa lanciata nel 2001 a Porto Alegre, in Brasile, come contro-vertice del Forum economico mondiale di Davos. Il FSM è stato concepito come uno spazio per le organizzazioni e i movimenti sociali che si oppongono al neoliberismo e alla globalizzazione capitalista per incontrarsi, scambiare idee e sviluppare strategie. I Forum Sociali Europei hanno adottato questo approccio, concentrandosi su questioni specifiche dell’Europa. Il primo Forum Sociale Europeo si è svolto nel 2002 a Firenze, in Italia. Questo Forum ha riunito migliaia di attivisti, movimenti, associazioni, organizzazioni non governative, sindacati e altri gruppi della società civile. L’evento è stato caratterizzato da dibattiti, workshop, seminari ed eventi culturali, tutti incentrati su temi quali la pace, la democrazia, i diritti umani, l’ambiente, la giustizia sociale ed economica. Dopo il successo di Firenze, sono seguiti altri Forum in diverse città europee.
I FSE hanno svolto un ruolo fondamentale nel facilitare gli scambi tra i vari movimenti sociali e hanno contribuito a creare maggiore solidarietà e coordinamento tra di essi. Tuttavia, nel corso del tempo, la loro influenza e visibilità sono diminuite. La loro valutazione deve essere discussa, ma sappiamo già che ciò è dovuto in parte al cambiamento del panorama politico e sociale in Europa e alle sfide interne, come i finanziamenti, l’organizzazione e la mancanza di vittorie politiche, ma anche alla scarsa rappresentanza dei movimenti dell’Europa orientale e dei Balcani, che rappresentano quasi la metà della popolazione europea.
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Negli ultimi due anni, numerosi incontri e conferenze hanno fornito l’opportunità di discutere di questa assenza e di fare un modesto tentativo di ricostruire un nuovo spazio comune, diverso ma ricco di ciò che abbiamo imparato dall’esperienza del FSE, dai suoi successi, ma anche dai suoi fallimenti.
È solo l’inizio. Intendiamo ancora riunire più movimenti sociali e persone di origini e provenienze diverse impegnate per una società della cura. Si stanno unendo a noi vecchi movimenti con la determinazione di fare le cose in modo diverso, ma anche nuovi movimenti con esperienze diverse dal FSE, o con un metodo organizzativo alternativo.
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L’incontro di Marsiglia è un passo importante per questo progetto. Si terrà sei settimane prima delle elezioni del Parlamento dell’Unione Europea. Questo non significa che l’evento sia limitato ai Paesi dell’UE: tutto il continente è interessato e faremo del nostro meglio per riunire attivisti e attiviste da tutta Europa e ospiti dalla sponda meridionale del Mediterraneo.
Il Comitato direttivo è un gruppo ampio di movimenti e organizzazioni che condividono la responsabilità generale del processo e degli eventi comuni. È un gruppo di lavoro aperto, a cui partecipano per ora le seguenti organizzazioni:
Alter Summit; Another Europe is Possible; ARCI; ATTAC France; ATTAC Germany; ATTAC Marseille; ATTAC Spain; CADTM; CEDETIM/IPAM; Confederación Intersindical; Confédération paysanne; Confederazione COBAS; Copernic/IR-FSU; Corporate Europe Observatory (CEO); CRID; Decolonising LSE; Demos – Institute of Critical Thought; EAC (European coalition 4 right to housing and to the city); Ecologistas en Acción; ENSU; European Alternatives; European Assembly of Citizens (AEC); Feminist Antimilitarist Collective (FAK); Fondation Copernic; Friends of the Earth Sweden; Fundació Neus Català ; Global Justice Now; Institut La Boétie; Ligue des droits de l’Homme (LDH); Maison commune de la décroissance; Marseille pour l’Ukraine; Medicina Democratica; Next Planning; Norwegian Social Forum; RIPESS Europe – Solidarity Economy Europe; Rosa-Luxemburg-Stiftung Brussels; Solidarity for All; transform!europe; Université Populaire de Marseille Métropole; Women’s International League for Peace and Freedom (WILPF); 2022Firenze.